Filosofia e attualità
Vi sono diversi modi di intendere il rapporto fra la filosofia e il tempo della storia. Si può pensare che la filosofia tratti problemi e elabori teorie di portata universale, in un certo senso fuori del tempo. Oppure, come suggeriva Hegel, concepirla come “il proprio tempo appreso nel pensiero”. Naturalmente “il proprio” è il tempo dell’autore, non necessariamente quello del lettore, quando il pensatore appartiene al passato. Anche in questo secondo caso, comunque, possiamo pensare che il filosofo del passato abbia ancora molto da dirci poiché vi è fra lui e noi una continuità garantita da una tradizione di civiltà e cultura. Egli, pensando il suo tempo, ci aiuta a capire il nostro.
Questo per il tempo della storia. E per quello, battente e concitato, della cronaca, dell’attualità? Di solito non la filosofia, ma altri sono i saperi mobilitati a commentare i fatti di cronaca. Storia, economia, sociologia, psicologia, ecc. sembrano essere meglio attrezzate a fornire strumenti per interpretare gli eventi nella loro concretezza e immediata attualità, mentre dai filosofi ci si aspettano riflessioni di più ampio respiro.
A volte, però, eventi e processi che sono al centro dell’attenzione della cronaca assumono un significato esemplare proprio in riferimento alle riflessioni di ampio respiro della filosofia. Sono fatti carichi di senso. Allora attualità e pensiero sembrano toccarsi. Le conferenze previste nel breve ciclo organizzato dalla Società filosofica della Svizzera italiana vertono su tre possibili punti di contatto. La situazione che si è venuta a creare in Iraq con la caduta di Saddam Hussein può essere messa in stretta relazione con le classiche riflessioni del filosofo inglese Thomas Hobbes (1588-1679) sullo stato di guerra civile come male assoluto; il fallimento cui è andata incontro una certa strategia dell’esportazione della libertà e della democrazia e la salda presenza nel mondo di regimi autoritari possono venire interpretati anche alla luce delle riflessioni sulla tirannide sviluppate dal pensiero politico classico. La questione dei mutamenti climatici e della crisi ambientale, rispetto alla quale l’opinione pubblica sembra oggi aver acquisito una maggiore consapevolezza, può trovare chiavi di lettura nel pensiero del filosofo olandese Baruch Spinoza (1632-1677). Nel contempo, i fatti d’attualità possono offrire nuovi stimoli per la lettura dei classici del pensiero. Ovviamente, solo studiosi di grande levatura possono tentare in modo fruttuoso questo tipo di contaminazioni. A questa categoria appartengono i relatori che sono stati invitati.
Giovedì 4 ottobre 2007, ore 20.30
Biblioteca Salita dei Frati, Lugano
Hobbes e l’Iraq
Conferenza di Pier Paolo Portinaro (Università di Torino) Introduce Virginio Pedroni
Giovedì 11 ottobre 2007, ore 20.30
Biblioteca Salita dei Frati, Lugano
La concezione del tiranno nel pensiero politico classico e i tiranni di oggi
Conferenza di Luciano Canfora (Università di Bari); Introduce Antonio Spadafora
Martedì 13 novembre 2007, ore 20.30
Biblioteca Salita dei Frati, Lugano
Spinoza e l’ecologia
Conferenza di Remo Bodei (Università di Los Angeles); Introduce Brenno Bernardi
Pier Paolo Portinaro è docente ordinario di filosofia politica all’Università di Torino. Fra le sue pubblicazioni troviamo: La crisi dello jus publicum europeum: saggio su Carl Schmitt, Edizioni di Comunità, Milano 1982;Appropriazione, distribuzione, produzione: materiali per una teoria del nomos, Franco Angeli, Milano 1983; Il terzo: una figura del politico, Franco Angeli, Milano 1986; Max Weber: la democrazia come problema e la burocrazia come destino, Franco Angeli, Milano 1987; La rondine, il topo e il castoro: apologia del realismo politico, Marsilio, Venezia 1993; Interesse nazionale e interesse globale: l'età della competizione geoeconomica, Franco Angeli, Milano 1996; Stato, Il Mulino, Bologna 1999; Il realismo politico, Laterza, Roma-Bari 1999; I concetti del male (come curatore e autore di 6 capitoli), Einaudi, Torino 2002; Il principio disperazione. Tre studi su Guenther Anders, Bollati Boringhieri, Torino 2003; Crimini politici e giustizia internazionale. Ricerca storica e questioni teoriche, Dipartimento di Studi Politici, Torino 2005.
Luciano Canfora è docente ordinario di filologia greca e latina presso l'Università di Bari. Ha insegnato anche papirologia, letteratura latina, storia greca e romana. Fa parte del comitato scientifico della "Society of Classical Tradition" di Boston, della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Dirige la rivista "Quaderni di Storia" e la collana di testi "La città antica". Fa parte del comitato direttivo di "Historia y critica" (Santiago, Spagna), "Journal of Classical Tradition" (Boston), "Limes" (Roma). Ha studiato problemi di storia antica, letteratura greca e romana, storia della tradizione, storia degli studi classici, politica e cultura del XX secolo. Della sua imponente bibliografia segnaliamo solo gli ultimi libri pubblicati: Critica della retorica democratica, Laterza, 2002 ; Il copista come autore, Sellerio, 2002; Libri e biblioteche, Sellerio, 2002; Noi e gli antichi, Rizzoli, 2002;Storici e storia, Aragno, 2003; Le vie del classicismo. Vol. 3: Storia, tradizione, propaganda, Dedalo, 2004; La democrazia. Storia di un'ideologia, Laterza, 2004; Libro e libertà, Laterza, 2005; Giulio Cesare. Il dittatore democratico, Laterza, 2005; L'occhio di Zeus. Avventure della "democrazia", Laterza, 2006; 1914, Sellerio di Giorgianni, 2006; Su Gramsci, Datanews, 2007; La prima marcia su Roma, Laterza, 2007; Esportare la libertà. Il mito che ha fallito, Mondadori, 2007
Remo Bodei è professore stabile di filosofia alla UCLA (University of California, Los Angeles), dopo essere stato a lungo docente ordinario di storia ella filosofia all’Università e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. La sua ricerca scientifica è stata inizialmente indirizzata sull'idealismo classico tedesco e sull'estetica e la politica dell'età di Goethe e della fine dell'Ottocento; si è occupato in seguito del pensiero utopico del Novecento e della filosofia politica italiana e francese; nell'ultimo periodo si è dedicato invece alla tematica delle passioni e dei desideri, dell'identità personale e collettiva e del rapporto tra memoria e oblio. Oltre a numerosi articoli, versioni ed edizioni di testi, tra i suoi molti libri, tradotti in varie lingue, si possono ricordare:Scomposizioni. Forme dell'individuo moderno (1987); Hölderlin: la filosofía y lo trágico (1990); Ordo amoris. Conflitti terreni e felicità celeste (1991); Geometria delle passioni (1991); Le prix de la liberté (1995); Le forme del bello (1995); La filosofia nel Novecento (1997); Se la storia ha un senso (1997); Il noi diviso. Ethos e idee dell'Italia repubblicana, (1998); Le logiche del delirio. Ragione, affetti, follia (2000); I senza Dio. Figure e momenti dell'ateismo (2001); Il dottor Freud e i nervi dell’anima. Filosofia e società a un secolo dalla nascita della psicoanalisi, Roma, Donzelli, 2001; Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze (2002);Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia, Bologna, Zanichelli, 2005; Piramidi di tempo. Storie e teoria del déjà vu, Bologna, Il Mulino, 2006. Fa parte del comitato di direzione di alcune associazioni scientifiche internazionali e di riviste come "Teoria politica", "Iride", "Cultura tedesca", "Atque", "Pluriverso", "Carrefour", "Anthropology and Philosophy", "Philosophy and Social Criticism" e "European Journal of Philosophy".