SOCIETÀ FILOSOFICA DELLA SVIZZERA ITALIANA
               

I filosofi e la coscienza

Nell’ambito del “Festival Science et Cité – Settimana del cervello. Una festa delle scienze e dellearti” (19-31 maggio 2005), la Società filosofica della Svizzera italiana organizza un incontro sul tema della coscienza:

Mercoledì 25 maggio 2005, ore 20.30
Biblioteca Salita dei Frati, Lugano

I filosofi e la coscienza. Prospettive a confronto

Partecipano: 
Roberta De Monticelli, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano
Gianfranco Soldati, Università di Friburgo, Svizzera.


Il tema

La riflessione filosofica sulla mente ha una lunga storia. Si consideri, ad esempio, l’importanza delconcetto di anima. Tale riflessione ha spesso associato strettamente mente e coscienza. Inun’importante tradizione, di cui possiamo ricordare nomi come quelli di Platone, Agostino, Cartesio, l’uomo è stato caratterizzato proprio per la sua interiorità spirituale, vissuta in prima persona, e per lasua capacità d’introspezione: per la sua coscienza e autocoscienza, appunto. La stessa idea che egli si fa dell’esistenza e della struttura del mondo esterno sorge dalla sua esperienza cosciente di esso. Nella filosofia del Novecento la corrente che più coerentemente ha sviluppato tale tradizione è la scuola fenomenologica.

La scienza contemporanea, soprattutto attraverso le scienze cognitive (neuroscienze, informatica e intelligenza artificiale, psicologia sperimentale, ecc.), ha collocato il discorso sulla mente in uncontesto assai diverso, indagando i fenomeni mentali all’interno dell’ordine naturale così come èdescritto dalla fisica, dalla chimica e dalla biologia. Una componente della filosofia contemporanea, la filosofia analitica, ha preso molto sul serio questo tentativo e si è chiesta se e come sia possibilericondurre esaurientemente il discorso sulla mente all’interno di quello sulla natura studiata dalla scienza. In questa seconda prospettiva, la coscienza ha perso la sua centralità nel discorso sulla mente. Nel contempo, proprio la coscienza sembra la dimensione della vita mentale più difficilmente integrabile nella visione della natura proposta dalla scienza.

Nell’incontro due filosofi discuteranno di queste due differenti prospettive, dei loro assunticontrastanti, dei loro apporti e dei motivi di convergenza, nel momento in cui si vuole condurre una seria riflessione filosofica su che cosa sia la coscienza.


I relatori

Roberta De Monticelli ha studiato alla Scuola Normale e all’Università di Pisa e presso le Università di Bonn, Zurigo e Oxford, dove è stata allieva di Michael Dummett., logico e filosofo del linguaggio. Sotto la sua direzione ha scritto la tesi di dottorato su Frege e Wittgenstein. A Oxford è stata iniziata allo studio della tradizione platonica da Raymond Klibansky, membro e custode del Circolo Warburg. È stata dal 1989 al 2004 professore ordinario di Filosofia moderna e contemporaneaall'Università di Ginevra. Dal 2003 insegna filosofia della persona presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. La persona, la sua realtà e i modi della sua conoscenza sono al centro della sua ricerca, che da un lato si vuole erede della grande tradizione, da Platone ad Agostino ed a Husserl;dall’altro si misura con il dibattito contemporaneo promosso dagli sviluppi della filosofia della mente e delle scienze naturali dell’uomo: biologia, neuroscienze, scienze cognitive. Fra le sue pubblicazionisegnaliamo, oltre alle traduzioni di Agostino, Le confessioni, Garzanti, Milano 1990 e di L. Wittgenstein, Osservazioni sulla filosofia della psicologia, Adelphi, Milano 1990, le seguenti:Leibniz, Kant e la logica modale ( con Michele Di Francesco) Milano 1984; L'ascesi filosofica, Feltrinelli, Milano 1995 (trad. francese L'ascèse philosophique, Vrin 1997); La conoscenza personale, Guerini, Milano 1998; L’ordine del cuore – Etica e teoria del sentire, Garzanti, 2003; L’allegria dellamente, Bruno Mondadori, Milano 2004.

Gianfranco Soldati ha studiato filosofia a Ginevra, Stanford e Tubinga. Ha ottenuto il dottorato a Tubinga nel 1991 con una tesi su Husserl e la filosofia analitica, e l'abilitazione nel 1998 con una tesi sui fondamenti epistemologici della soggettività. Dal 2000 è professore ordinario di filosofia moderna e contemporanea all'Università di Friburgo. È redattore responsabile della rivista Dialectica. Fra le sue pubblicazioni inerenti al tema della coscienza, si possono ricordare: "Begriffliche Qualia. Zur Phänomenologie der Bedeutung." In Anatomie der Subjektivität. Bewusstsein, Selbstbewusstsein und Selbstgefühl, a cura di Thomas Grundmann, Frank Hofmann, Catrin Misselhorn, Violetta Waibel e Véronique Zanetti, 140-68, Frankfurt, Suhrkamp 2005; "Le rôle du corps dans la conscience d'autrui". In: Studia Philosophica, Vol. 62, 2003, 105-119; "Il ruolo della coscienza e della soggettività nell'applicazione di una regola". In: Wittgenstein: la svolta linguistica e la filosofia oggi, Quaderni della Biblioteca Cantonale di Locarno, I/2002, 47-59; "Subjectivité dans la pensée et dans le langage". In: Freiburger Zeitschrift für Philosophie und Theologie, Vol. 49: 33-410, 2002; "Primitive Self- Consciousness. Commento di Jose Bermudez, The Paradox of Self-Consciousness, MIT Press, 1999". In: A Field Guide to the Philosophy of Mind, 2000; "Self-Knowledge, Referential Immunity and the Concept Self". In: Di Francesco M, Marconi D., Parrini P., Filosofia Analitica 1996-1999. Prospettive teoriche e revisioni storiografiche, Guerini, Milano 1999, 192-206.